Il cantiere è un’area di lavoro temporanea attrezzata per la costruzione di edifici, strade, gallerie e ferrovie. Si tratta di un ambiente in continua evoluzione, costituita da apprestamenti, attrezzature e macchine: potenziali pericoli che lo rendono un’area di lavoro ad alto rischio.
La possibilità di incorrere in gravi incidenti o infortuni rende il tema della sicurezza nei cantieri di prioritaria importanza. In merito, la normativa vigente è molto rigida e complessa; prevede una serie di misure volte a prevenire o ridurre l’esposizione dei lavoratori ai rischi delle loro attività. Attualmente, la legge di riferimento è il D.Lgs. 9 aprile 2008, nr. 81, che ha unito in un solo testo le norme precedenti in materia di sicurezza. La norma stabilisce che sia il Datore di lavoro assieme al Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) – da lui nominato – a pianificare tutte le misure necessarie ad individuare i rischi ed elaborare le misure preventive e protettive.
Cantiere edile: quali rischi?
I rischi di un cantiere sono riconducibili a molteplici fattori: carenze organizzative, interferenze tra attività lavorative, esposizione ad altezze non protette, macchinari e rumore, nonché a sostante chimiche e biologiche.
Gli infortuni sono pericoli legati a eventi violenti che producono danni fisici sul lavoratore, determinandone l’invalidità (temporanea o permanente) o la morte. Tra questi: la caduta dall’alto, il seppellimento, lo schiacciamento, le lesioni al corpo e alla testa, la folgorazione, la proiezione di schegge o altri materiali.
La malattia professionale è causata dall’esposizione prolungata a situazioni potenzialmente dannose per la salute. Esempi di queste causalità sono il rumore assordante e costante, le vibrazioni meccaniche persistenti, la movimentazione manuale di carichi pesanti, nonché l’esposizione ad agenti chimico-biologici.
Come gestire i rischi in un cantiere edile
Per avere un cantiere sicuro e protetto è necessario che i diversi soggetti responsabili mettano in atto una serie di comportamenti. Il Datore di lavoro, assieme al responsabile dei lqavori ed al CSP/ESE, stabilisce le norme di condotta da seguire, ma anche gli stessi operatori, che dovranno contribuire – con azioni responsabili – alla messa in sicurezza dell’area.
Ogni impresa deve predisporre la Valutazione dei rischi (DVR) e il Piano operativo di sicurezza (POS), nonché pianificare i corsi di formazione da impartire ai lavoratori. Questi ultimi, invece, dovranno attenersi alle regole operative illustrate nel POS.
Entrambi i documenti citati sono fondamentali per assicurare un controllo scrupoloso lungo tutto il processo produttivo. Ma vediamo meglio cosa trattano!
Valutazione dei rischi (DVR) – IL DVR serve a misurare i rischi complessivi connessi a una singola azienda, al fine di predisporre le misure idonee atte a contrastarli. La Valutazione dei rischi permette di pianificare le misure organizzative e operative per la sicurezza, quali aggiornamenti tecnologici, dotazione di dispositivi di protezione individuale o collettiva, attività di formazione e addestramento.
Piano operativo di sicurezza (POS) – Il Piano operativo di sicurezza serve a pianificare nel dettaglio le attività di un determinato cantiere. A differenza del DVR, che è generico, il POS è specifico a una sola opera e viene redatto nel momento stesso in cui si riceve la commissione di esecuzione. Nel dettaglio, il documento deve contenere l’analisi delle attività esecutive, l’identificazione delle fonti di rischio e l’analisi di tutti i rischi e modalità di lavorazione atta al minor rischio.
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