Camminando per le vie di una città o di un borgo di provincia è facile incontrare strutture dismesse, inutilizzate e in stato di abbandono. Anche se all’apparenza non sembra, si tratta in realtà di un patrimonio edilizio di grande valore, un’occasione da sfruttare per combattere lo spreco di suolo e l’inquinamento.

Recuperare e riqualificare questi edifici significa donar loro una nuova vita sviluppandone il loro potenziale intrinseco.

Valorizzazione e riuso del costruito: quali interventi effettuare?

Dalla rimodulazione degli spazi al restyling estetico fino al risanamento energetico: la ristrutturazione dell’esistente coinvolge diversi ambiti progettuali. Vediamo insieme i principali interventi:

Riqualificazione energetica – Gli edifici vecchi e abbandonati presentano diverse problematiche dal punto di vista energetico che determinano elevati consumi e pessime prestazioni. Si rendono necessarie, generalmente, alcune operazioni correttive riguardo passate scelte costruttive: si tratta di migliorare la traspirabilità e le prestazioni termoigrometriche della struttura, riducendo al minimo i ponti termici ed aumentare il livello di isolamento degli elementi costruttivi. Fondamentale, in questo senso, è agire sull’involucro dell’edificio, impiegando materiali e tecnologie capaci di regolare l’umidità interna, impedire la dispersione del calore in inverno e isolare gli ambienti dal caldo estivo. Il risanamento dell’esterno viene poi accompagnato dal rinnovamento dei serramenti e da un complessivo ammodernamento tecnologico degli impianti, che può prevedere anche l’ottimizzazione del riscaldamento e l’impiego di sistemi solari termici o fotovoltaici.

Riduzione del rischio sismico – La sicurezza è un criterio importantissimo da tener presente in qualsiasi intervento di recupero del costruito. L’analisi tecnologica e il rilievo strutturale sono lo strumento fondamentale per approfondire il livello di conoscenza dei fabbricati e consentire un intervento mirato di consolidamento, di miglioramento o di adeguamento sismico. L’approccio corretto consiste nel mantenimento, per quanto possibile, dello schema strutturale originario, apportandovi le opportune correzioni per potenziare la resistenza degli elementi strutturali.

Restyling estetico – Il restyling implica il miglioramento dell’armonia estetica del costruito, sia attraverso interventi di riqualificazione degli esterni sia attraverso l’interior design. Una ristrutturazione a regola d’arte non stravolge l’originale, ma ne valorizza al meglio le sue specificità architettoniche. Reinventato l’esistente si fonde memoria e contemporaneità per creare forme inedite e originali che dialogano con quelle preesistenti generando un contrasto stilistico di notevole impatto visivo.

Prima di effettuare questi interventi è tuttavia necessario fare un’analisi preliminare di fattibilità, per comprendere l’effettiva realizzabilità del recupero e la tipologia di lavorazioni necessarie per il risanamento e la riqualificazione. Questo aspetto, unitamente alla corretta applicazione della complessa normativa vigente sul tema degli interventi sull’esistente, determina l’importanza di affidarsi a uno staff tecnico professionale altamente specializzato.

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