La geotecnica è una disciplina fondamentale del settore edilizio, che si occupa dello studio delle interazioni tra il terreno e le strutture costruite sopra di esso. Questa branca dell’ingegneria è spesso sottovalutata dai non addetti ai lavori, ma riveste un ruolo cruciale nella progettazione e realizzazione di qualsiasi opera civile.
In particolare, uno degli aspetti più importanti della geotecnica è rappresentato dalle “opere di sostegno”, che svolgono un ruolo chiave nel garantire la stabilità del terreno e la sicurezza delle strutture edilizie.
Le incertezze dovute alla complessità e alla variabilità del terreno rendono, infatti, cruciale lo studio delle sue caratteristiche meccaniche, al fine di valutare la presenza e la stabilità di eventuali pendii o fonti di scavo, nonché per dimensionare correttamente le strutture di sostengo necessarie.
Opere di sostegno: cosa sono?
Le opere di sostegno, o di contenimento, sono manufatti costruiti per impedire il cedimento del terreno in declivio o lungo scarpate. Questi manufatti svolgono un ruolo cruciale nell’evitare frane o crolli, proteggendo gli edifici e garantendo la sicurezza delle aree circostanti.
Si tratta principalmente di “muri di sostegno”, che possono variare notevolmente in base alla tecnica costruttiva e al materiale utilizzato.
Dal punto di vista strutturale, ciò che distingue i muri di sostegno da altre strutture verticali è la loro capacità di resistere alle spinte orizzontali generate dal terreno. Questo aspetto li rende particolarmente complessi da progettare e realizzare in modo sicuro ed efficiente.
Il materiale più comunemente impiegato per questo tipo di costruzioni è sicuramente il calcestruzzo, sia semplice che armato. Tuttavia, in alcune situazioni, vengono impiegate anche pietre tagliate o da cava, soprattutto per opere di contenimento in aree dove l’aspetto estetico è particolarmente importante.
Opere di sostegno: quali tipologie?
A seconda del funzionamento o posizionamento dell’opera, distinguiamo diverse tipologie di muri di sostegno.
In base al principio statico di resistenza, avremo muri a gravità o a mensola:
Muro a gravità – Si tratta di una struttura che sfrutta il proprio peso per resistere alle spinte orizzontali esercitate dal terreno. Questo tipo di costrutto è spesso massiccio – realizzato in pietre, mattoni, calcestruzzo – con una base ampia che ne garantisce la stabilità.
Muro a mensola – È un muro che utilizza una struttura a sbalzo per resistere alle spinte orizzontali esercitate dall’esterno. A differenza del muro a gravità, ha un comportamento elastico ed è ancorato al terreno attraverso una base di fondazione che si comporta strutturalmente come una mensola.
Guardando il posizionamento, avremo invece muri di controripa – usati per sostenere il terreno – e sottoripa (o sottoscarpa) – impiegati per sostenere il manufatto da proteggere.
La scelta della tipologia di sostegno richiede, quindi, specifiche competenze tecniche, e dipende da un’ampia schiera di fattori, tra cui le condizioni geotecniche del terreno, lo spazio disponibile, i vincoli del progetto e le sue esigenze estetiche.
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